Dichiarato patrimonio immateriale dell’umanità dall’Unesco nel 2016, lo Yoga è stato definito come un fossile vivente. Con questo termine, l’eminente Storico delle Religioni Mircea Eliade[1], voleva rilevare l’unicità di questa filosofia-pratica che sopravvive da tempo immemorabile e che trascende la storicità per proporsi al genere umano al di là di ogni distinzione razziale e socio-culturale. Su questi presupposti la nostra scelta di includere lo Yoga come metodo pedagogico sta proprio nelle seguenti motivazioni:
1 – la sua universalità che, aldilà delle declinazioni antropologiche e sociologiche[2] si rivolge a una “natura umana” propria della specie Sapiens e la cui organizzazione interna si mantiene pressoché inalterata da circa 200.000 anni.
2- l’accento posto sulla liberazione e sul decondizionamento, che si ottengono unicamente mediante esperienza diretta e non meramente speculativa, e che hanno come strumento primario dell’esperienza il corpo
3- l’utilizzo dell’attività motoria, respiratoria e meditativa come mezzo di realizzazione e di comprensione volte a raggiungere la piena integrazione fisico-psichico-sociale-spirituale.
CORSO ANNUALE: durata 8 mesi (Settembre – Maggio)
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Martedi: h 19
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Mercoledi: h 17,15
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Giovedi : h 19
NOTE
[1] Cfr. Eliade M. (1999), Lo Yoga, immortalità e libertà, RCS libri, Milano: 335
[2] Non è nostro intento svalutare gli aspetti socio-culturali in cui lo Yoga matura, tuttavia riteniamo utile portare in luce ciò che lo yoga rappresenta in quanto attività umana tesa a raggiungere la libertà interiore, facendo leva su quelle caratteristiche anatomo-fisiologiche e neurologiche che accomunano tutta la specie Sapiens da circa 200.000 anni.
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